Era una torrida estate di diversi anni fa. Miracolosamente mi trovavo con qualche settimana libera, ma non potevo ancora andare in vacanza. Mi serviva un buon libro da leggere, magari sorseggiando una bevanda fredda, e andai a frugare nella libreria di famiglia. Trovai un volumetto di pelle, abbastanza anonimo. Il titolo era breve e incisivo: “Lei” e basta. Cominciai a leggerlo, incuriosita e totalmente ignara di quale potesse esserne il contenuto. E a un tratto la casa, l'afa, tutto svanì, perché quel libro mi catapultò nel pieno di un'avventura straordinaria. C'era una storia d'amore, quello della bellissima (bellissima oltre ogni immaginazione) Ayesha -ovvero Lei- per i giovane Leo. Un amore forte, passionale, irresistibile e maledetto. C'era l'esplorazione. L'avventura. Il mistero dietro ogni angolo. E poi un personaggio femminile fortissimo (mi stupii scoprire che si trattava di un romanzo scritto in epoca vittoriana, quando le donne erano viste generalmente come dolci e remissive), una regina non solo bellissima, ma d'una cultura e d'una intelligenza che ancora adesso farebbero paura a molti. La storia, in breve, parla di un moderno (per l'epoca) professore universitario che per vie traverse si ritrova a dover accompagnare il suo pupillo, il giovane e bellissimo Leo, in una pericolosa spedizione nel cuore dell'Africa. Qui troveranno una misteriosa popolazione isolata dal mondo che abita in quelle che erano le catacombe di una civiltà ancor più antica di quella egiziana, e hanno come capo una regina il cui sapere è tale da poter sembrare magia, per i più ingenui. Ma questa regina, e questo popolo, nascondono una tragedia verificatasi millenni prima, i cui risvolti sono strettamente intrecciati alla storia della famiglia di Leo, e le cui conseguenza ricadranno su tutti i protagonisti. La commedia si mescola con la tragedia e l'avventura con l'introspezione. Insomma, quando richiusi il libro mi sembrava di essere appena tornata da un viaggio lungo e meraviglioso, e da allora ogni tanto mi piace rileggermelo, soprattutto in estate. Pare che sia uno dei libri più venduti di tutti i tempi. Questo non lo so per certo, ma so sicuramente che è uno dei miei preferiti di sempre. Tradurlo, poi (la traduzione di questa edizione è mia) è stato ancor più emozionante, perché mi ha permesso di notare mille dettagli che solo come lettrice non avevo mai considerato. E ha tempi perfetti, ci vuole un bel coraggio a definirlo noioso (come ha fatto qualcuno)! Più info sulla trama si trovano su questo blog: http://gattoeluna.blogspot.it/2010/11/un-amore-immortale.html
Qui c'è la pagina wikipedia col riassunto della trama (attenzione, contiene SPOILER!).
Nella foto: La Pudicizia Velata, scultura di Antonio Corradini, osservabile nella Cappella Sansevero di Napoli, alla quale s'è ispirata Giustina Porcelli per la copertina di quest'edizione.
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