mercoledì 16 aprile 2014

Gattini e altre bestiole


In tutti i libri di Anna dai Capelli Rossi compaiono tanti personaggi, e non tutti sono umani. Anna ha una spiccata predilezione per i gatti, come lei stessa ammette nel terzo libro, Anna dell'Isola. Ma ci sono anche altre bestiole che compaiono e hanno una loro personalità. In un raro momento di ozio (non capita spesso ma capita) mi sono presa la briga di elencarli. I più importanti, perlomeno...

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Adam: compare nel settimo libro, la Valle dell'Arcobaleno. È il galletto bianco di Faith Meredith, che lei ha allevato fin da quando era un soffice pulcino giallo e al quale è molto legata. Non amando cani e gatti, Faith considera Adam il suo animaletto da compagnia. Purtroppo, in occasione di ospiti a pranzo, Adam fa una brutta e prevedibile fine.
Bruno: cane. Nel sesto libro, Anna di Ingleside, Jem lo compra dal suo padrone, Roddy, un ragazzino che, rimasto orfano, si vede costretto a dare via il cane perché pare che nella sua nuova abitazione, con la zia, non potrà portarselo. Nonostante Jem le tenti tutte per conquistare l'affetto del quattrozampe, questo non si adatta alla nuova situazione e rischia di lasciarsi morire per nostalgia di Roddy. Jem è costretto a rendere il cane al suo padrone, che ha intanto scoperto di poterselo portare dalla zia.
Cane Lunedì: nell'ottavo romanzo, Rilla di Ingleside, Lunedì (che, come dice il nome stesso è un cane), è protagonista di un alto esempio di fedeltà canina. È il cane di Jem, e si chiama così perché è appunto arrivato di lunedì (il nome gliel'ha scelto Walter, che in quel momento stava leggendo Robinson Crusoe). Quando Jem parte soldato, sul fronte europeo della Prima Guerra Mondiale, Cane Lunedì si installa in stazione in attesa del suo ritorno, e lo attende fedelmente fino alla fine del conflitto senza mai muoversi di lì.
Cock Robin: è un pettirosso. Compare in Anna di Ingleside, il sesto libro. I figli di Anna lo trovano da piccolo e lo allevano, lasciandolo però libero di volare dove vuole. E Cock Robin diventa sinonimo di primavera a Ingleside. È piccolo ma spavaldo, sfrontato e allegro, e non ha nessuna paura di Anna e della sua famiglia. All'arrivo del primo inverno i bambini cercano di chiuderlo in casa per impedirgli di migrare a sud, ma nel vederlo triste si commuovono e lo lasciano andare. Ritornerà in primavera assieme a una compagna, per la gioia di tutti, soprattutto della piccola Rilla che aveva pianto tanto quando lui era andato via.
Doc: gatto. Doc è il diminutivo di Dottor Jekyll e Mister Hyde, il suo nome completo. Si chiamerebbe Goldie, perché da piccolo era una deliziosa palla di pelo tigrato-rossiccia. Ma il suo doppio carattere, a volte pacato e a volte decisamente irrequieto e irritabile, ha spinto Walter Blythe a dargli il nome definitivo. Compare in Rilla di Ingleside e non ha una sorte fortunata, soprattutto per via del suo umore “da Mister Hyde”, a causa del quale Susan Baker, la cameriera che già di suo non ama i gatti, finisce per considerarlo una creatura demoniaca. Doc è figlio di Jack Frost, gatta di Rilla che era stata creduta un maschio fino al momento in cui non aveva partorito, per la sorpresa di tutti, che però non erano riusciti a perdere l'abitudine di rivolgersi a lei al maschile. Jack Frost viene solo nominata perché all'inizio del libro è già data per morta.
Dolly: è una mucca di razza Jersey che Matthew Cuthbert aveva regalato ad Anna. Compare nel secondo libro, Anna di Avonlea, e si fa notare soprattutto per la sua tendenza a sconfinare nei campi coltivati del vicino, procurando ad Anna un po' di guai.
Dusty Miller: gatto. Compare nel quarto romanzo, Anna dei Pioppi Fruscianti. Èun grosso e soffice gatto blu, col petto e il collo bianchi” e appartiene a Zia Kate e Zia Chatty, le padrone di casa di Anna, che l'hanno adottato da piccolo, ed era stato portato loro dal cane dei vicini, quando era un minuscolo gattino denutrito e malaticcio. La domestica, Rebecca Dew, mal lo sopporta e se ne lamenta continuamente, ma quando Zia Kate e Zia Chatty fingono di darlo via, Rebecca Dew punta i piedi e lo pretende indietro.
Ginger: è il pappagallo del signor Harrison, il vicino di casa di Anna in Anna di Avonlea, il secondo libro della serie. Prima di andare dal signor Harrison, il pappagallo era appartenuto a suo fratello marinaio e da lui aveva imparato un linguaggio decisamente poco raffinato, vizio che, tra le altre cose, era stato causa della crisi coniugale del signor Harrison. Neppure Anna lo sopporta, perché Ginger non fa che chiamarla “testina rossa”, cosa che la irrita moltissimo. Ginger muore colpito da un fulmine e tutti, a parte il padrone, sembrano gioire della sua triste sorte.
Gamberetto: gatto. Compare in Anna di Ingleside come micio di casa. Il nome gli era stato imposto da piccolo, anche se poi il micio è diventato abbastanza grande da farlo apparire inadeguato alla sua stazza.
Gypsy: nel sesto libro, Anna di Ingleside, è il primo cane di Jem. Il ragazzo entra in vera simbiosi con lui, ma purtroppo Gypsy (o Gyp) muore presto, probabilmente per un boccone avvelenato, lasciando in Jem un vuoto che potrà essere in seguito colmato solo da Cane Lunedì, molti anni dopo.
Primo Ufficiale: è un micio che appartiene a Capitan Jim, nel quinto libro, La casa dei Sogni. Alla morte di Capitan Jim, Primo Ufficiale viene adottato da Anna. È un gatto molto tranquillo, ma quando sente qualcuno suonare il violino scappa via come un matto: la musica non è il suo forte.
Rusty: micio che viene definito “rossiccio e marrone”, compare nel terzo libro, Anna dell'Isola. “Trova” Anna in strada e comincia a seguirla, un gatto già adulto e parecchio macilento. Non riuscendo a mandarlo via, Anna e le sue amiche cercano di sopprimerlo con l'etere ma non ci riescono, e a questo punto Anna decide di adottarlo e lo tiene fino alla fine del college. Rusty è un micio piuttosto selvatico che non va d'accordo né con gli umani né con gli altri gatti, solo con Anna diventa docile e affettuoso. Quando Anna termina il college e torna ad Avonlea, Rusty viene adottato da zia Jamesina, che ha già due mici suoi: Gatta Sarah e Joseph.

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