TITOLO:
Misteri del Chiostro Napoletano
DI: Enrichetta Caracciolo
GENERE: Autobiografia, storico
PREZZO: 1 euro
DI: Enrichetta Caracciolo
GENERE: Autobiografia, storico
PREZZO: 1 euro
Dal momento
che questo non è un romanzo ma un'autobiografia, ne approfitto e
comincio la scheda con una nota autobiografica. Se la madre
dell'editore sapesse che l'editore ha pubblicato questo libro, la
madre dell'editore direbbe che è stata una scelta stupida. Anzi, di
più, una scelta autolesionista. “Perché chi vuoi che se lo compri
questo libro?”, direbbe la madre dell'editore, “È vecchio,
scritto in uno stile antico, non è nemmeno un romanzo. Il tempo che
hai passato a lavorarci per trasformarlo in ebook è tempo sprecato,
credimi!” Forse ha ragione. Il fatto è che la madre dell'editore
vorrebbe che l'editore pubblicasse finalmente un libro che permetta
all'editore non dico di arricchirsi, ma almeno di guadagnarsi da vivere in
maniera decente. Anzi, no, proprio di arricchirsi. Vorrebbe che
pubblicassi qualcosa tipo “Cinquanta sfumature di grigio”,
secondo me. E invece pubblico queste cose qui, dove non c'è niente
di piccante. Che poi, dal titolo, uno potrebbe pure pensare che
qualcosa di piccante ci sia. E se io fossi biecamente furbastra
potrei pure farvelo credere, solo per vendere. Ma sarebbe una truffa,
leggendolo vedreste benissimo che non c'è nulla di piccante e,
giustamente, mi dareste della disonesta.
Però questo
libro io volevo pubblicarlo lo stesso, e l'ho fatto, perché lo trovo
comunque interessante.
Perché
l'autrice, nonché protagonista, non è stata mica una donna
qualunque.
Intanto è
stata una delle protagoniste del Risorgimento italiano. Che non è
poco. Perché non è che l'unica donna del Risorgimento fosse la
contessa di Castiglione col suo famoso sex appeal...
Enrichetta
Caracciolo nasce a Napoli nel 1821, trascorre l'infanzia in Puglia e
poi si trasferisce a Reggio Calabria fino ai diciott'anni. È la
quinta di sette figlie, tutte femmine, e nell'Ottocento questa poteva
non essere una gran fortuna. Ma lei è felice, è una ragazzina
normale, colta (perché suo padre la fa studiare), appassionata di
musica, piena d'interessi. Ha le sue prime cotte, le sue prime
delusioni, le sue prime passioni amorose, come potrebbe averle
un'adolescente qualunque. Poi però quando ha diciott'anni suo padre
muore e sua madre le fa una vera carognata: la costringe a entrare in
convento. Le dice che è solo per poco, il tempo di rimettere in
sesto le finanze di famiglia e poi tornerà a riprendersela. La
verità è che la madre ha intenzione di risposarsi e quell'unica
figlia non ancora “sistemata” è un peso per lei. Enrichetta si
trova così abbandonata nel convento di clausura di San Gregorio
Armeno, a Napoli, e costretta a prendere i voti.
Cosa che non
le piace per niente, perché lei ama la libertà e non tollera
quell'ambiente chiuso e claustrofobico. In più è anche fortemente
anticlericale, cosa che le rende quella vita ancora più
intollerabile.
Quello della monacazione forzata era un fenomeno
piuttosto frequente. Le famiglie costringevano molte delle figlie
femmine a prendere il velo perché era più economico che fornire
loro una dote per sposarsi o, peggio ancora, doverle mantenere vita
natural durante se non trovavano marito. Inoltre faceva sempre comodo
avere un parente nel clero. Anche un'antenata di Enrichetta, Fulvia
Caracciolo, vissuta nel '500, era stata costretta a prendere i voti
in quello stesso monastero, e ci era stata portata quando aveva
appena due anni!
Enrichetta non è l'unica a essere stata portata in
convento a forza: tra le monache che la circondano poche hanno una
vera vocazione, la maggior parte è lì perché ci è stata costretta
dalla famiglia. Non tutte riescono a sopportare la forzatura, ed
Enrichetta riferisce numerosi casi di giovani monache con problemi di
salute, fisica e mentale, più o meno gravi.
Ma
Enrichetta non ci sta. È una patriotta, garibaldina e antiborbonica.
Riesce a procurarsi, e leggere, giornali di opposizione, creandosi la
fama di ribelle. Fa anche di più: diventa staffetta per i liberali,
corrispondendo con loro e portando dispacci. E cerca in ogni modo di
tornare alla vita laica, perennemente osteggiata dal vescovo di
Napoli, Riario Sforza, che mette in atto contro di lei una vera e
propria azione persecutoria.
Per motivi
politici, viene anche arrestata, e rimane più di tre anni in
totale isolamento. Tranne che anche qui scova un sistema per
scambiare corrispondenza segreta (oltre a una pistola e un pugnale!), nascondendola nella biancheria da
lavare.
Finalmente
per motivi di salute riesce a farsi prescrivere un soggiorno curativo
a Castellammare, ma qui si dà alla macchia e torna a Napoli per
riprendere la sua attività “sovversiva” a favore dell'unità
d'Italia. Essendo, per così dire, “ricercata” mette in atto
innumerevoli stratagemmi per sfuggire alla legge, cambiando
continuamente indirizzo e riuscendo a non farsi mai “beccare”,
sempre per così dire. Finalmente, con l'arrivo di Garibaldi a
Napoli, riesce ad abbandonare l'odiato velo. Pochi mesi dopo si sposa, con rito evangelico dal momento che la chiesa si rifiuta di concederle il permesso (oltre a scomunicarla, nel 1866, proprio per questo libro),
con un concittadino patriota.
Ma non
finisce qui, perché da allora in poi Enrichetta è divenuta molto
attiva come scrittrice, giornalista, poetessa (scrisse anche una
raccolta di poesie contro la superstizione, cosa che lei detestava di
tutto cuore e alla quale attribuiva molte delle miserie del sud
Italia) e attivista, specialmente per quanto riguardava l'importanza
delle donne all'interno di un'Italia ancora tutta da costruire.
Insomma, una
vita decisamente interessante, anche se non farà di me l'editore
dell'anno...
DOVE
TROVARLO
Se invece desiderate acquistarlo direttamente da noi, vi preghiamo di specificare nell'ordine il formato desiderato
(epub, mobi o pdf) e l'indirizzo email al quale spedirlo, qualora fosse
diverso da quello che appare automaticamente nell'ordine. Grazie. Per
info, scriveteci a info@ilgattoelaluna.it
Nessun commento:
Posta un commento